IL “CLÉON FONTE”, UN MOTORE ICONICO
Lo stabilimento di Cléon del Gruppo Renault fu inaugurato nel lontano 1958, e da allora ha dato alla luce una vasta gamma di motori. Tra questi, quello di maggiore spicco è il “Cléon fonte” (o motore “C”). Esordì al Salone di Ginevra nel 1962, e nel corso del tempo ha alimentato un’ampia gamma di modelli Renault, tra cui Floride, Alpine A110, Renault 5, Super 5 e Renault 8, solo per citarne alcuni.
Gli adattamenti tecnici a cui era continuamente sottoposto al fine di perfezionarne le prestazioni hanno contribuito a rendere lo stabilimento di Cléon un vero e proprio laboratorio tecnologico.
Alcuni esempi sono l’entrata in scena del silicone come guarnizione dei carter inferiori e della distribuzione al posto del sughero, o la modifica del layout in concomitanza con le Renault 9 e 11, con un inedito montaggio trasversale (anziché longitudinale) che permise una considerevole riduzione del rumore all’interno del veicolo e una miglioria delle prestazioni e della durata del motore. Il motore C fu inoltre tra i primi ad adottare l’accensione elettronica, il turbocompressore di serie e l’iniezione. Non a caso, infatti, il volume di produzione raggiunse l’impressionante quota di oltre 14 milioni di motori C prodotti a Cléon.
I MOTORI F E G, LEGGENDE DELLA STRADA
Le prodezze non si fermano con il motore C: i motori F e G furono altri due gioielli ingegneristici. Il motore F7P, forte della sua testata a 16 valvole, delle 2 molle e del doppio albero a camme, ha alimentato auto sportive come la Renault 19 16S, Clio Williams e Spider. Invece, il motore G ha alimentato modelli di alta gamma come Laguna, Safrane, Vel Satis, Espace e Avantime. Questo motore ha proposto l’introduzione di innovazioni poi rivelatesi fondamentali, su tutte le bielle divise, che andarono a ridurre drasticamente i costi di lavorazione. Inoltre, la taratura degli iniettori è stata rivoluzionata per soddisfare le severe norme ambientali di quei tempi. Il motore G è anche stato un pioniere nell’uso degli alberi bilancieri, garantendo straordinarie prestazioni ed un comfort senza pari.
MITICHE TRASMISSIONI
La ‘celebrità’ dello stabilimento di Cléon non è dovuta esclusivamente agli storici motori, ma anche alle trasmissioni. Capaci di dar vita ai modelli della gamma Renault per decenni, la loro storia a Cléon iniziò congiuntamente alla Dauphine e alla 4CV, coi nomi di B2 e B3 (dovuti al numero di rapporti disponibili).
Negli anni ’80 fu proposta la trasmissione di tipo J, che presentava cuscinetti conici o a sfera, e che venne prodotta per ben 21 milioni di volte!
Nel 1991 si passò poi alle trasmissioni manuali P, dotata di cinque o sei rapporti in base alla versione, la cui produzione continua tuttora.
PROCESSI E METODI DI LAVORO RIVISITATI
La costante nel corso degli anni all’interno dello stabilimento di Cléon è stata la volontà di perseguire la strada dell’eccellenza, manifestata con i diversi metodi produzione utilizzati nel tempo.
Inizialmente le prime lavorazioni erano eseguite su macchine uniche dedicate alle singole fasi, ma in un secondo momento le lavorazioni diventarono simultanee su postazione fissa e l’automazione progredì verso le linee di trasferimento. Poi giunse l’ora di passare alle linee flessibili, dotate di centri di lavoro avanzati capaci di garantire una flessibilità che ha a sua volta permesso allo stabilimento di migliorare i tempi di cambio pezzo.
ALL’AVANGUARDIA DELLA TECNOLOGIA
Lo stabilimento di Cléon, in termini di tecnologia, è sempre stato protagonista di notevoli passi in avanti. L'assemblaggio termico, ad esempio, è passato dalla catena di montaggio a bilancini a sistemi sofisticati con piattaforme e nastri trasportatori, riducendo così il tempo di assemblaggio.
Anche l’avvento della robotica ha rivoluzionato la produzione. Negli anni 1960, per segnalare i difetti esisteva un pulsante luminoso, mentre oggi le interfacce uomo-macchina permettono una diagnosi molto più accurata. L’introduzione del trattamento termico, soprattutto la cementazione a bassa pressione, ha migliorato la durata dei componenti. A livello di fonderia, Cléon è passata dalla colata di pezzi semplici esclusivamente con circuiti a bassa pressione a prodotti che incorporano circuiti ad alta pressione che richiedono competenze all’avanguardia. Per i veicoli ibridi ed elettrici, i denti dei pignoni del riduttore elettrico sono stati rettificati per migliorare la qualità sonora.
LE SFIDE ODIERNE, L’ELETTRIFICAZIONE
All’interno di un contesto le cui esigenze cambiano rapidamente, lo stabilimento di Cléon ha saputo accettare prontamente la sfida dell’elettrificazione. I primi studi sono stati effettuati per il motore di ZOE, quando il territorio era ancora praticamente inesplorato.
La necessità era quella di imparare da zero a produrre motori elettrici, una competenza rara. Dopodiché, bisognava formare e riqualificare gli operatori esperti in motori termici e trasmissioni classiche affinché acquisissero competenze nel settore elettrico. Nonostante queste difficoltà, il primo motore elettrico è uscito dalle linee di Cléon ad Aprile 2015 per alimentare ZOE, segnando una tappa importante.
Patrice DUHAUT, Expert Leader dei processi: “Abbiamo scoperto che, nonostante il numero ridotto di componenti, la tecnologia elettrica è molto complessa e richiede tanta precisione. La nostra forza sta nelle competenze accumulate per decenni nella produzione di motori e trasmissioni, ed è quest’esperienza che ha fatto la differenza. Nel 2017, abbiamo creato una divisione dedicata al processo elettrico. Partendo con sole 5 persone, abbiamo selezionato risorse talentuose, ed oggi possiamo contare su un team di oltre 40 esperti. Ogni giorno, impariamo, cresciamo e continuiamo a spingere oltre i limiti dell’innovazione elettrica”.
L’evoluzione dello stabilimento non si è mai fermata, arrivando a produrre il motore 5A per Renault e i suoi partner, oltre a sviluppare versioni ottimizzate per modelli come Kangoo. Si tratta di un motore sincrono a rotore avvolto, prodotto senza terre rare, unico nel suo genere.
L’introduzione del motore 6A, già implementato su Mégane E-Tech Electric e che a breve alimenterà anche Nuovo Scénic E-Tech Electric, è testimone di un altro importante passo in avanti, grazie ad un design più compatto del 30% e una potenza maggiorata del 30%.
Per accelerare la trasformazione e porsi all’avanguardia della tecnologia, nel 2022 è stata lanciata un’università dedicata alla produzione elettrica. Sono oltre 3.000 i dipendenti che oggi lavorano nelle officine di Cléon, contribuendo al successo di quest’importante trasformazione.
Thomas DENIS, Direttore della Megafactory di Cléon: “È con immenso orgoglio che celebriamo lo straordinario traguardo dei 100 milioni di organi prodotti nello stabilimento! Questo successo è il risultato dell’impegno, delle competenze e delle performance delle donne e degli uomini che lavorano da decenni nella Megafactory di Cléon. Testimonia la capacità dei nostri team di rinnovarsi di fronte ai progressi tecnologici e alle sfide connesse alla trasformazione dell’industria automotive. Che si tratti di eccellenza operativa, digitalizzazione o decarbonizzazione, il sito di Cléon continua a trasformarsi per sostenere la strategia dell’elettrificazione del Gruppo Renault”.
ALCUNI DATI SALIENTI SU CLÉON
Dietro le frenetiche quinte dello stabilimento di Cléon, i dati ci raccontano una storia di progresso industriale. Un record impressionante di produzione: 14.512.000 motori di tipo C, 14.520.000 motori di tipo F e 21.139.294 trasmissioni di tipo J hanno visto la luce in queste officine. Oggi è stato raggiunto il traguardo di 100 milioni di motori e trasmissioni. Ma altre cifre impressionanti testimoniano il successo di questo stabilimento:
- 250 AGV (veicoli a guida automatica) percorrono tutti i giorni le linee di produzione per approvvigionare le postazioni di lavoro
- 648 robot, di cui 89 cosiddetti collaborativi*, fanno parte integrante del processo di produzione
- 800 punti di controllo sono previsti sul motore 6AM
- 50 famiglie di componenti vari sono lavorate ogni giorno, come alberi a camme, carter a cilindro e alberi a gomito per i motori termici, albero primario, corona e pignone per le trasmissioni e il Rotorshaft, carter di chiusura e pignone per i motori elettrici.
*robot progettati per l’interazione diretta uomo-robot in uno spazio condiviso.
Fonte: RenaultGroup.com
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